Chi ha detto che la contabilità interna sia importante solo per le grandi aziende??
Anche se hai una piccola impresa, hai idea di quanto sia fondamentale per la tua crescita?
Se ci pensi, anche nella gestione “famiglia” fai la contabilità interna, quindi perchè non applicare lo stesso principio alla tua attività?
Ma quali sono le differenze tra contabilità analitica e contabilità generale??
La contabilità analitica (quella svolta internamente all’impresa) ha il fine di controllare la gestione, definendo margini e scostamenti, e di programmare azioni e obiettivi futuri.
(Te lo dicevo io che lo fai anche in famiglia!!!)
Svolge un’importantissima funzione di supporto per le decisioni dei vertici aziendali, raccogliendo e rielaborando i dati della contabilità generale.
In che modo questi dati vengono rielaborati?
I costi e i ricavi vengono classificati in base al loro utilizzo (centri di costo, singolo prodotto, settore aziendale); in questo modo si potranno valutare due aspetti fondamentali per il controllo di gestione:
- EFFICIENZA – l’ottimizzazione tra risorse utilizzate e risultati ottenuti, al fine di ridurre gli sprechi
- EFFICACIA – capacità di raggiungere gli obiettivi in termini di qualità, quantità e tempistiche
Inoltre la contabilità analitica, se pur facoltativa (a differenza di quella generale che è obbligatoria), è tempestiva, attuale, modellabile in base agli obiettivi da raggiungere e soprattutto da una visione prospettica degli eventi aziendali.
Strumento fondamentale per il controllo di gestione.
La contabilità generale, intendiamoci, è importantissima, ma viene fatta sempre a posteriori.
A differenza dell’analitica, la contabilità generale classifica costi e ricavi per natura e origine, in base a dati obbiettivi e documentati.
Ovviamente si rivolge ai soggetti esterni all’attività, e il suo scopo è l’elaborazione del bilancio finale d’esercizio.
È una foto della situazione a fine anno.
Come è facilmente intuibile l’arco temporale sul quale operano e le funzioni a cui sono destinate, sono ben distinte.
Non si può pensare di utilizzare, ad esempio, la contabilità generale per effettuare il controllo di gestione.
Al massimo si può (e si deve) prendere come punto di riferimento per controllare gli scostamenti tra budget ed effettivo.